30 aprile 2008

De arte cupiendi...

Sono alle prese con la "distrazione", anzi ampliamola si tratta di un vero e proprio cambiamento umorale. E' necessario però non cambiare il proprio stato d'animo e le proprie intenzioni come una bandiera al vento.
Diciamocelo, se non c'è una "reale" ragione/motivazione, è necessario non distogliersi da quello che si sta facendo.
Torniamo all'ars cupiendi.
La nostra vita è ricca di situazioni che ci mostrano il desiderio che tutti abbiamo sul possesso di cose, oggetti materiali e perchè no, anche immateriali. Basta pensare alla necessità di avere in Italia non so quante lotterie, gratta e vinci, totocose e via discorrendo. Questo è il più classico dei casi.
Ma la vera natura dell'ars cupiendi non è legata al solo possesso. Almeno per come pare a me. E' a braccietto con vari tipi di desiderio. Desiderio di fare molte cose, avere la giornata ben organizzata, con mille interessi, senza lasciare tempo neanche per uno starnuto. Desiderio di conoscere tutto, sapere chi è Tizio, cosa ha realizzato Caio, che nuovo software è uscito, quale pezzo è bello, quale accessorio è kitsch. Desiderio di seguire il programma preferito, di ascoltare la radio in auto, di poter ricevere o fare chiamate ovunque siamo, di conoscere la temperatura o sapere se pioverà tra due giorni. Desiderio di sesso con tanti tipi di possibilità alternative, web per incontri, esplicite immagini.
Tutto questo desiderare non ci lascia più lo spazio ed il tempo per pensare, ridere con semplicità o solo passeggiare.
E' così che deve essere? O siamo fatti per godere sì di quello che ci circonda ma senza tanta cupidigia?


Cupido ha la stessa radice.

2 commenti:

dede leoncedis ha detto...

ma è proprio la cupidigia, caro(a) rook, che ci impedisce di godere delle cose che abbiamo. desideriamo e accumuliamo accumuliamo accumuliamo senza avere ben chiaro nè cosa accumuliamo nè perchè lo facciamo. vogliamo avere tutto, controllare tutto, ci sommergiamo di tutte le informazioni possibili che manco leggiamo, e se anche ci dessimo la briga di leggere, non sapremmo come interpretare, che dimentichiamo in un nanosecondo per raccogliere nuovi input che dimenticheremo subito. si chiama bulimia, questa, e anche se facciamo finta di no, è una malattia

rook ha detto...

Non hai centrato proprio del tutto il punto.
Certo si tratta di bulimia, cupidigia o come la vogliamo chiamare.
Il problema risiede nel fatto che questi pseudo interessi, psuedo desideri ci allontanano da noi stessi . Non riusciamo più a pensare liberamente. Nel "vero" senso del termine. Quindi ci distanziano dalla verità.